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Cos'è una supplica

La supplica era uno strumento usato dai sudditi per sollecitare l’intervento della Signoria in funzione di tutela e protezione, per promuovere la loro posizione o per chiedere una grazia.

Chiunque poteva inviare una supplica a Venezia; questa veniva spesso stilata con l’aiuto di un avvocato e inoltrata alla presenza dell’organo istituzionale dal supplicante, talvolta costretto ad affrontare notevoli spese per recarsi a Venezia personalmente o tramite interposta persona.

Una volta esaminato e accolto il documento, la Signoria decideva quale magistratura avrebbe dovuto fornire una risposta in merito a quanto chiesto dal supplicante: prima di concedere eventuali deroghe o privilegi, voleva approfondire quanto dichiarato nella supplica.

In questo studio sono state prese in esame le suppliche dirette alla Serenissima Signoria. Queste venivano presentate sia da singoli individui che da gruppi (comunità, arti, etc.) Data quindi l’eterogeneità dei supplicanti le carte contengono materiale vario utile a tipi molto diversi di ricerca. Il lavoro svolto ha evidenziato la presenza di alcuni filoni ricorrenti.

Ad esempio, molte suppliche riguardano conflitti interni alle singole realtà cittadine o scontri tra territorio e centro urbano per la suddivisione delle risorse o per ottenere o confermare specifici privilegi. Protagonisti di queste vicende potevano essere sia i vecchi che i nuovi abitanti istriani. Talvolta il rettore veneziano veniva direttamente coinvolto nelle dispute, come garante delle richieste portate a Venezia o al contrario come causa di soprusi ed ingiustizie. Spesso queste suppliche chiedevano l’intervento di un giudice diverso da quello ordinario per mettere fine alle liti.

Un altro argomento ricorrente è legato alla riscossione di un credito o alla dilazione di un debito, spesso connessi al commercio del sale soprattutto nell’area capodistriana. Non erano solo i singoli sudditi ad utilizzare la supplica per regolare i propri affari economici, anche numerosi monasteri ricorsero a questo mezzo per riscuotere quanto spettava loro o al contrario per ottenere proroghe. Spesso i podestà erano costretti a supplicare il saldo dei loro salari.
Molti individui ricorrevano alla supplica per ottenere un incarico pubblico o un aiuto economico; talvolta la richiesta riguardava la possibilità di ereditare una carica o un privilegio.

Un gruppo piuttosto numeroso di suppliche venne inoltrato da uomini colpiti da bando, al fine di potersi recare in territorio veneto a presentare le proprie difese senza incorrere nella pena prevista.

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